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Intervista con Rodolfo Vettorello

Rodolfo VettorelloRodolfo Vettorello  risponde ad alcune domande sul suo libro “Discorso sul metodo” e sulla sua attività letteraria.

“Discorso sul metodo” è una raccolta di poesie che parlano di emozioni e momenti di vita vissuta. Qual è il significato del titolo?
Il titolo allude ai miei modi di fare poesia e al rigore del metodo che a mio avviso è necessario. Credo che la poesia sia essenzialmente canto e che tutti i  messaggi, diretti e indiretti, che si possono trasmettere  attraverso la poesia possano essere più efficaci,  immediatamente comunicativi e anche memorizzabili se la forma ha le cadenze e la musicalità del canto. Da qui la necessità di un estremo rigore compositivo e di un grande lavoro di limatura  per arrivare alla perfezione o a qualcosa che le assomigli.

Cosa risponde a chi dice che la poesia deve essere spontaneità?
La poesia deriva da emozione e ispirazione, ovviamente, e la ricerca formale è solo conseguente all’atto creativo ma la scioltezza espressiva si ottiene con un grande lavorio. Tutto ciò non ha nulla a che vedere con le conoscenze metriche e l’impaludamento delle forme; vuole solo significare che la spontaneità della forma poetica va costruita con metodo. Sembra un contraddizione in termini ma porto un semplice esempio. Tutti conoscono la perfezione dei versi liberi dell’Infinito di Leopardi e tutti amano la scioltezza e la spontaneità del linguaggio; ebbene, a Recanati mi è capitato di vedere il manoscritto della poesia e mi sono reso conto che la perfezione è stata ottenuta con una infinità di correzioni, di aggiustamenti, di cancellature e di soppressioni per arrivare al risultato finale.

Le sue poesie sono autobiografiche? Quali aspetti della sua vita fisica, intellettuale e spirituale descrivono?

Le mie poesie, come forse quelle di ogni autore, hanno sempre elementi autobiografici, anche quando non riguardano strettamente il personale. Parlano spesso delle mie paure, della morte in particolare e della sofferenza vissuta direttamente o più spesso solo sfiorata per appartenere ad altri. Ho parlato a lungo del mio disagio esistenziale e della solitudine di certi momenti anche nella vita di coppia. Spesso però si è trattato di un modo di esorcizzare paure e dolori temuti di modo che posso dire di avere molte volte confuso vero e verosimile. Raccomando sempre agli amici che mi leggono di pensare all’affermazione di Pessoa che il poeta è in fondo un fingitore.

Quali sono gli elementi di originalità della sua poetica?
Non ritengo possibili e nemmeno auspicabili le rivoluzioni in poesia. Quelli che le hanno tentate non hanno, sulla distanza, ottenuto grandi risultati. Penso che l’espressione poetica non debba fare riferimento a nessuna ideologia programmatica e che debba aspirare al massimo di libertà e di scioltezza compositiva. La peculiarità di ogni poeta, quando esista, avrà la giusta evidenza quando il poeta stesso sarà diventato padrone del proprio personale vocabolario lirico. A detta dei miei critici la mia poesia si distingue per l’estrema cura compositiva e per la efficace musicalità ottenuta con il controllo rigoroso del verso. È una poesia che non si prefigge sperimentazioni esasperate ma che spera di dire magari una sola parola aggiuntiva  nel percorso evolutivo della poesia stessa. Per la mia esigenza di superare con un lavorio certosino tutte le oscurità espressive mi auguro che la mia poesia possa aspirare ad essere letta in qualsiasi contesto.

Nelle sue poesie sono contenuti dei messaggi per i lettori o per il mondo?
Non voglio assolutamente lanciare messaggi e cercare seguaci. Ambisco solo ad essere letto.

Scrive a tempo pieno o svolge anche altre attività?
Ho avuto una vita da architetto, progettista e direttore lavori di edilizia varia ma ho sempre coltivato in silenzio la mia passione per la poesia. Si è trattato quasi sempre di poesie dimenticate all’interno di agende di lavoro perché gli impegni professionali non si conciliavano in alcun modo con la scrittura. Negli ultimi anni la poesia ha preso il giusto posto nella mia vita e si è trasformata in un’attività a tempo pieno. Ho molteplici impegni come giurato in numerosi Premi Letterari, sono Presidente di due Concorsi e Organizzatore con altri amici del prestigioso Premio Thesaurus, ormai prossimo alla sua terza edizione. Scrivo recensioni e prefazioni per autori esordienti e dedico una piccola parte del mio tempo all’insegnamento della scrittura poetica preso l’Università della Terza Età di Milano.

In quanto tempo ha scritto le poesie contenute in questo libro?
Non è mai significativo in quanto tempo si sia scritta una poesia e tanto meno una raccolta. Una poesia può venire alla luce in dieci minuti e poi venire elaborata e corretta per mesi ed anni.

Ha scritto anche opere in prosa?
Sì. In particolare una raccolta di racconti intitolata  “Cose di donne”, pubblicata come Premio editoriale al vincitore di un apposito concorso. Ho pubblicato anche un romanzo intitolato  “Al tempo delle lucciole”, opera vincitrice del Concorso “Autori per l’Europa 2012”.

Secondo lei Internet è un mezzo efficace per diffondere la poesia?
Internet è un mezzo formidabile di diffusione della Poesia e di ogni altro tipo di scrittura. Ho trovato il coraggio di uscire allo scoperto e di portare all’attenzione di sconosciuti le mie opere, aderendo a siti letterari che propongono opere di esordienti. La vetrina offerta da questi siti consente il confronto tra autori, la critica reciproca e promuove la crescita personale di ciascuno.

Cosa pensa degli eBook se li confronta con i libri cartacei?
Non amo gli eBook. Mi è capitato di vincere un concorso che offriva al primo classificato la pubblicazione di una raccolta nella forma dell’eBook ma non ho constatato nessun interesse da parte del pubblico per la mia opera e io stesso leggo mal volentieri opere in questa veste. Il fascino della carta stampata è insuperabile. Un libro deve poter essere apprezzato nella sua carta, nel tipo di stampa, di grafica, di profumo persino e gli eBook non hanno profumo.

Quali sono le soddisfazioni più recenti che ha ottenuto dal dal suo impegno letterario?
Ho vinto ultimamente il Premio “Città di Castello” con una silloge di 80 poesie e come vincitore ho diritto alla pubblicazione dellopera. Ho in lavorazione altre raccolte poetiche e un romanzo breve.  Aspetto che mi telefoni l’editore Mondadori per considerarmi arrivato!.

1 Response to "Intervista con Rodolfo Vettorello"

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