Sergio Marzocchi
Sergio Marzocchi, nato nel 1953, è docente di Laboratorio di Tecnologie e Progettazione di Sistemi Automatici in un Istituto Tecnico Statale di Empoli.
Scrive racconti e romanzi.
Alla fine degli anni sessanta si innamora della musica rock e dei cantautori dell’epoca come Tenco, De Andrè e Guccini; Nello stesso periodo si lascia crescere i capelli e li mantene lunghi solo per marcare il conflitto generazionale con i genitori.
Negli anni settanta ama l’autostop e ancora di più la musica rock, anche se incontra il jazz dei classici Parker, Rollins e Becker. È convinto che la fraternità, l’uguaglianza e la giustizia siano valori ormai imprescindibili.
Negli anni ottanta non si fa contagiare dalla “febbre del sabato sera”, rimane vincolato alla sua visione del mondo, anche se percepisce distanza e estraneità.
Nei tribolati anni novanta, abbandonata definitivamente ogni ideologia, scopre la passione per il volontariato e l’associazionismo culturale e sociale.
Vive il nuovo millennio con disincanto e scarso ottimismo per il futuro, perciò pensa che scrivere, riflettere, raccontare, sia comunque una forma di testimonianza, di presenza non troppo condizionata dal darwinismo sociale, dall’egoismo, dalla solitudine esistenziale.
Nel 2003 vince, a Milano, il premio letterario Yorcenar; nel 2006 arriva quarto, a Roma, al premio Elsa Morante; colleziona, inoltre, riconoscimenti e premi in tanti altri concorsi letterari.
Pubblica un romanzo e un volume con due racconti nel 2004.