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Poesie di Valentina Pelliccia

6 POESIE di Valentina Pelliccia


“BABBO NATALE ESISTE”
(lettera a un figlio – 24/12/2022)

opera1inrilievo350Non sono mamma ma vorrei, un giorno, avere un bimbo a cui poter dire “Babbo Natale esiste”. Vorrei raccontargli storie prima che si addormenti con il visetto sul cuscino, lì dove sarò certa d’aver lasciato il mio profumo. Non gli racconterò Fiabe, gli dirò che la vita talvolta sa essere molto crudele, ma fornirò lui tutti i mezzi per affrontarla, maturare una forza interiore, rafforzare la sua persona affinché nessuno potrà mai renderlo insicuro di se stesso e delle sue capacità. Sarò mamma, sarò donna. Proverò a cucinare per lui dolci, anche se sono un disastro. E, con le dita impiastricciate di sogni, gli darò un bacio di nutella. Nella cartella- metterò quaderni su cui poter scrivere, disegnare, scarabocchiare. Non lo criticherò per i suoi scarabocchi: l’importante, ho imparato, è esprimere se stessi. Vorrei potergli dire “Babbo Natale” esiste. Esiste una persona buona che si spoglia di vestiti formali ed eleganti, indossa un completo bianco e rosso e porta felicità nelle case. Vorrei dirgli, però, più di tutto, che la vera felicità non si aspetta dalla finestra, te la vai a prendere. Che nessuno arriverà a salvarci se non ci salviamo da soli. Che la mamma e il papà ci saranno ma indicheranno la strada, lui dovrà fare il cammino. Insegnerò il valore delle semplici cose, il valore della purezza, lealtà, bontà d’animo, e poi lo stringerò forte a me, prendendo le sue piccole mani tra le mie e gli dirò :”L’amore esiste”. Dirò lui, però, anche che i giochi sono solo giochi, che non ci sarà nessun eroe a salvarlo nei momenti di difficoltà. Lui dovrà diventare eroe di se stesso. Un po’ come ho fatto io, passo dopo passo. Gli fornirò mezzi affinché possa affrontare la vita e decidere quale e quali obiettivi realizzare . Amore di mamma, fuori c’è la giungla, armati di coraggio. Amore di mamma, esiste il male, ed io non negherò l’esistenza: ti darò i mezzi per cercare di proteggere il più possibile il tuo cuore. Non ci sarà Capitan America, la realtà non è un fumetto. Dovrai salvarti da solo. Ci sarò. E ti racconterò la fiaba di una donna che ha passato l’inferno – e Dio solo sa. E ti leggerò il mio libro, un libro che scriverò apposta per te.

“BAMBINA MIA”
(se mai un giorno, in futuro, dovessi diventare mamma anche io)opera1poesia2jpg350

Bambina mia,
tu vedrai un mondo migliore – te lo prometto.
Io ti cullerò sul mio seno
e calmerò lì
il tuo pianto disperato.
Sapore di mamma,
io mi spoglierò di tutto
per poterti dare la mia vita.
Ti insegnerò l’amore,
a dare e ricevere,
ti insegnerò il suono dolce di quelle parole
sussurrate piano… “ti amo”,
ti farò capire i sentimenti,
le emozioni.
Ti parlerò del cuore,
di quando batte all’impazzata per amore
così forte che ti sembra di rimanere senz’aria!
Ma ti parlerò anche di quando fa male,
di quando qualcuno ti ferisce e lo colpisce,
senza saperne il perché.
Amore,
siamo tutti imperfetti,
chi più chi meno.
Ma tu sii sempre te stessa,
non negarti un’emozione
per paura del dolore.
Nella dolcezza e nella forza,
nel coraggio e nella fragilità,
nella sofferenza e nella gioia
tu crescerai.
E sarai sempre più bella,
fiore raro.
Bambina mia,
prova ad essere una donna adulta
senza smettere mai
di sognare.


“RIMANI IN ME”

Il cielo più azzurro che mai,
piccola rondine lontana
a braccia aperte
libera
nell’aria.
Quest’ aria che tu hai respirato
è uno scrigno segreto
che contiene i ricordi più belli.
Questo sole che tu hai guardato
è uno specchio magico,
quando alzo lo sguardo
vedo gli occhi tuoi.
Questi occhi
che per tanto tempo ho cercato,
brillavano
come pietre preziose.
Le foglie
lentamente perdono i colori,
come la mia mente perde la tua immagine,
la terrei stretta a me per ore ed ore.
Quando arriva il giorno
quando la luce si espande
silenziosa tra gli alberi,
e quando arriva la luna
e il suo magico splendore
mi ricordo di te
e un briciolo di malinconia
ricopre il mondo.
Questo mondo che tu hai amato,
questo mondo che tu hai vissuto
questo mondo che tu hai cantato
questo mondo che tu hai rimpianto…
è lo stesso che ora
amo anche io.


“MORE THAN WORDS CAN SAY”
(Più di quanto le parole possano dire)
Ad un amore adolescenziale
Roma, Febbraio 2004

Il tempo sbiadisce le pagine
nel mio libro dei ricordi.
La tua immagine si confonde tra fugaci respiri.
Ho ancora il tuo sorriso nel cuore,
ho paura di portartelo via.
Sei stato la poesia più bella,
quando stringevo forte la penna tra le mani,
sei stato la canzone più lunga
che vorrei riascoltare da capo.
Frammenti di emozioni,
pezzetti di speranze,
dolce-amara sensazione.
Nei miei occhi ci sei tu
e non so come ci sei arrivato.
Nella tua assenza
ci sono stanze in cui vorrei addormentarmi,
chiudere gli occhi e viaggiare lontano con la mente.
Nella tua assenza
ci sono pavimenti su cui vorrei crollare.
Nella tua presenza
ci sono ombre in cui vorrei nascondere i miei difetti.
Nella tua immagine
ci sono mille colori,
dal rosso al blu,
dal nero al rosa,
dalla più grande felicità
al più piccolo rancore.
Ci sono troppe parole
soffocate, morte,
polvere di un sogno.
Dentro me,
c’è tenerezza quanto malinconia.
Le forti emozioni che mi hai regalato,
così invisibili e così imprigionate nei miei silenzi,
si perderanno
come nebbia nell’aria.
Nella semioscurità di questa piccola anima,
come una manciata di lucciole
hai illuminato ogni minuscolo angoletto.
Preghiere nel cuore,
profumo delicato che si sperde pian piano,
dolce e forte sinfonia
che accompagna la nostra vita.
Grazie.


“PAPÀ”
Roma, Aprile 2007

…ché il cielo non si vede neanche da qui,
e cerco invano la tua immagine
in questi anni miei
sei stato la mia àncora
altrimenti affogavo
e non sarei mai più salita su.
…ché fa freddo qui
ora che non ho più le tue mani,
strette fra le mie,
papà.
E il tempo passa,
e tu non mi vedi diventare Donna.
E mi rifugio in un abbraccio
sperando possa essere Amore,
quello di cui ti ho sempre parlato
con la testa sul cuscino
fissando il cielo,
con la testa fra le nuvole.
E non so se sbaglio,
ora che non sento più la tua voce che mi sgrida
e sto crescendo e tu non mi vedi
ma sono sicura che
se tu fossi qui,
saresti fiero di me…
Anche se a volte non so come fare,
e i problemi sembrano pesi insopportabili,
io rimango immobile e
non scappo,
mi vivo la mia vita
anche se tu non ci sei più.
Ciò che non farei mai
è scappare,
ciò che non farei mai
è arrendermi,
perché non fa parte di me
forse perché
io ho preso da te.
Da te che eri il mio tutto…
da te che sei e sarai
per sempre in me
anche se non ci sei più.


“IL DOLORE”
(dopo la perdita di mio padre)
Roma, 4 Aprile 2007

Il mio volto
in uno specchio.
Due occhi grandi, scuri,
che parlano
ad ogni emozione.
E a volte vorrebbero urlare,
far uscire sotto forma di lacrime
tutto quello che hanno visto
e non avrebbero
voluto vedere mai.
Mi porto addosso
la pesantezza di quello che ho vissuto.
Mi porto addosso
il ricordo di baci sulla fronte
e poi ferite sulla pelle.
Mi porto addosso
la più bella felicità mai vissuta prima
e l’agonia più profonda.
Mi porto addosso,
soffocando,
tutti i miei sogni di bambina
e le illusioni di una donna ormai già adulta.
Mi porto addosso
il peso del dolore
e anche se non ci penso
poi a volte torna,
più forte che mai
e distrugge
la quiete apparente.
E tu,
tu non dire che alla mia età io
dovrei solo sorridere
perché non esiste un’età
per il dolore.
Tu che parli, tu che giudichi
cosa ne sai
del male che ti stringe il cuore
che si aggrappa al tuo corpo
e sembra non volerlo lasciare più.
Cosa ne sai
di un bacio rubato dalle labbra,
di una purezza protetta e poi
disintegrata nel profondo.
Cosa ne sai
del mio mondo.
Cosa ne sai
di due mani che si cercano
per amore
e che, dopo un secondo,
non si toccheranno più.
Cosa ne sai
di un’adolescente
che poggia la testa sul petto del suo papà
e all’improvviso
non sente più
battere il suo cuore.
Cosa ne sai
dell’addio
cosa ne sai dell’abbandono
cosa ne sai
del pianto disperato di una madre
del bisogno di starle accanto
e della sensazione che tutto sia
inutile.
Cosa ne sai
tu che parli tanto,
cosa ne sai
veramente
del dolore?
Ho vissuto l’inferno,
forse non mi lascerà mai,
ho vissuto troppo
per gli anni che ho,
ma non rimpiango un solo
sogno
dei sogni
che io ho.

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