Opera Uno

Ognuno ama come può

A mia madre (25/12/2022)
Poesia di Valentina Pellicciaopera1poesia2jpg350

Non ho mai amato le ricorrenze forzate.
Non ho mai amato il Capodanno, tutto sommato.
La gente festeggia, stappa bottiglie di champagne, riempie la casa di panettoni, dolci, vini, torroni. E chi più ne ha, più ne metta.
Il consumismo in persona.
Qualche programma in TV.. “Uno, due, tre”- “Auguri”- applauso. Che ti viene già voglia di cambiare canale.
Il Natale è Natale solo se hai intorno a te le persone che ami.
Il Natale è il calore di una casa piena d’amore.
Stessa cosa per tutte le festività.
Ma se c’è qualcosa che proprio non sopporto e che trovo banale è il Capodanno.
“Indossa qualcosa di rosso”, e le vetrine espongono manichini con qualche accessorio rosso.
In giro, per la città, negozi espongono maglioni con le renne, maglioni con Babbo Natale.
Che a me ricordano solo Mark Darcy in “Il Diario di Bridget Jones”.
Esterrefatta.
La corsa al regalo più bello, più costoso.
Figli che chiedono il regalo più bello per non essere giudicati “estranei” dal gruppo di amici, perdenti.
Genitori che accontentano, che alimentano questo meccanismo.
E poi ci sono gli occhi di mia mamma.
E niente, un anno fa era in terapia intensiva.
Inutile scrivere post “strappalacrime”. C’è una dignità anche e soprattutto nel dolore. Proverò a sdrammatizzare, per quanto possibile, un po’ come si deve fare nella vita.
C’è mamma, per fortuna. E la mamma è la mamma.
Mamma che si diletta in cucina manco fosse a una puntata di “Master chef”.
Mamma che non sorride da un po’. Da quando è morto mio padre.
C’è mia madre e non voglio chiedere altro e non chiedo di più.
Solo di averla per sempre, fino alla fine dei miei giorni.
Solo questo.
Anzi, spesso mi sveglio di soprassalto nella notte, quando il buio fa paura.
E vorrei la sua mano, ma sono troppo adulta e orgogliosa per chiederglielo.
Io non ho capito nulla della vita, o forse ho capito troppo, nel bene e nel male. Più nel male, perché la mia vita è stata orribile.
Ma una cosa l’ho capita.
Ognuno ama come può.
Un genitore non è perfetto.
Come non lo è un figlio.
Eppure, ci si ama.
Non è forse questa la più bella lezione della vita?
Che ognuno ama come può, in base al suo vissuto, a ciò che ha dentro.
Ti amo mamma, scusa per le volte in cui hai pianto e non ho saputo consolare perché non sapevo consolare neanche me stessa.
Ti amo mamma,
sempre e per sempre, fino alla fine dei miei giorni e anche oltre.
Tua figlia.


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