Opera Uno

Intervista con Carla Irace

carla-irace-250x350Carla Irace risponde ad alcune domande sui suoi libri e sulla propria attività letteraria.

Come è nato il suo libro “Lo strano caso di Manor House“? Cosa l’ha ispirata?
All’inizio della primavera del 2019 ho avvertito irrinunciabile il desiderio di tornare a dedicarmi alla produzione letteraria. Era da qualche anno che avevo interrotto il rapporto, anzi l’interesse per lo scrivere, dedicandomi esclusivamente ai miei impegni di lavoro. Sono scenografa e architetto degli interni, da sempre conquistata dall’attività professionale. Nel 2010 prendendo le distanze dal tavolo da disegno mi sono lasciata convincere a scrivere un libro a tre mani: “L’amore costa caro” che narra la storia di Quintino, il gatto “scrittore” argentino, pubblicata dalla Newton Compton. Ho proseguito poi, nel 2013, con “La talpa, La verità rivelata”, edito da Atmosphere Libri di Mauro di Leo. Dieci anni più tardi, il desiderio di ritrovare l’interesse per una vecchia passione e l’aspirazione a cercare stimoli nuovi e di recuperare quello che mi stava sfuggendo di mano, mi hanno convinto a partire per una rinnovata avventura. Il mio ultimo libro, “Lo strano caso di Manor House”, è una storia difficile e perversa, ricca di suspense e, in parte, ispirata al “Perturbante” di Sigmund Freud.

La storia da lei narrata è molto intensa e ha le caratteristiche di un ottimo romanzo giallo. In cosa si distingue dagli altri gialli?
Il giallo classico o deduttivo tiene desto l’interesse del lettore con la narrazione di un delitto, di una vicenda imprevista e di un’inchiesta poliziesca. La diversificazione da un dramma psicologico nasce, come ne “Lo strano caso di Manor House”, da ciò che l’ha provocato e dalla ricerca di quello che può aver causato nel tempo il trauma o meglio i traumi che hanno creato i presupposti di un’azione violenta – la vendetta – nella quale la parte inconscia protegge quella cosciente e proietta potenziali moventi che appaiono come la giustificazione del delitto che si sta commettendo e di cui non resterà alcun ricordo.

La lettura del libro è travolgente, capace di mantenere desta l’attenzione del lettore fino alla fine. Si tratta di uno stile letterario spontaneo o ha seguito dei corsi di scrittura?
Non ho mai seguito corsi di scrittura. Ho ritenuto che nell’arte dello scrivere c’è un solo modo di rendere attendibile una storia: viverla in prima persona. Credo sia indispensabile lasciarsi alle spalle la propria identità e cercarne un’altra nel profondo di noi stessi, una che sia come un forestiero che dobbiamo imparare a conoscere. Lo scrivere chiede il saper vivere dentro di sé gli attimi che si raccontano. Di saper partecipare a situazioni oscure che diventano realtà, di saper stringere misteriosi rapporti con personaggi incomprensibili che s’imparerà ad amare: tentando di realizzare questo miraggio è stata ideata e vissuta la vicenda di Manor House, con il passato che ha trascinato nel presente rancore, cieche gelosie e foschi tradimenti, insieme alle paure e ai suoi misteri. Di qualunque argomento si tratti il testo letterario ha origine dal profondo dell’animo dell’autore. Una simulazione che nasce dalla sua fantasia e dalla sua sensibilità, anche quando riguarda eventi reali. Si tratta di un’interpretazione specifica e soggettiva dell’animo umano.

Il romanzo ha tra i principali protagonisti i componenti di una famiglia che nasconde rancori, gelosie e segreti anche morbosi. Si tratta di una storia inventata o ha preso spunto da fatti reali?
Questa storia è costituita di fatti immaginari ed è ispirata al principio dell’egocentrismo che, nella specie, riguarda e condiziona le azioni dei membri di una famiglia nobile, tipicamente inglese. Gli eventi rivelano come, anche in un semplice incontro di un nucleo familiare per l’apertura di un testamento, in determinate circostanze può manifestarsi un atteggiamento di disinteresse per chiunque, salvo che per il proprio ego. Perfino nella consapevolezza di creare un danno irreparabile a uno dei membri della propria cerchia, spesso capita che l’autore del gesto travisi la realtà pur di raggiungere il risultato della realizzazione dei propri interessi, purtroppo male interpretati a cagione di una condizione psichica deteriorata o notevolmente incongrua.

Come definirebbe questa sua opera per consigliarne la lettura?
Lo strano caso di Manor House” è un intreccio di drammi psicologici, pieno di colpi di scena, dove la realtà cambia immagine di continuo ed esibisce nuovi aspetti del passato e successivi dubbi da risanare per il futuro. Una folta rete di difficili enigmi sarà lo scenario dei tanti fantasmi nascosti nell’inconscio, dove ciascuno cercherà la propria realtà interiore. Il personaggio principale di questa storia è una fragile giovane donna incapace di difendersi, che viene a confrontarsi, senza rendersene conto, con un personaggio estraneo alla famiglia. Si tratta di un ispettore di polizia che, suo malgrado, finirà per cadere negli stessi equivoci delle persone sulle quali è stato chiamato a indagare: questo rappresenta la vera sorpresa del finale della storia. La trama è intercalata da frequenti flash back e da pause dedicate alle narrazioni e al monologo interiore. Parlando di romanzo psicologico ci si riferisce a un genere letterario che s’interessa innanzi tutto del mondo intimo, degli stati d’animo, delle paure, dei pensieri e delle riflessioni dei protagonisti.

Perché sulla copertina del libro non appare il suo vero nome ma ha usato uno pseudonimo?
Con mio figlio Marco, che ha partecipato alla stesura del primo romanzo, come pseudonimo abbiamo scelto Quintino, il nome di un gatto “scrittore” argentino che all’epoca componeva i suoi testi usando il computer con colpi di coda. Gonzalo Contreras è, invece, un nostro carissimo amico che tuttora vive con il suo gatto Quintino, a Buenos Aires. Essendo stata conquistata da questa presentazione, per motivi affettivi sono rimasta e probabilmente, credo, continuerò a essere Quintin Contreras!

Cosa significa per lei scrivere?
Scrivere vuol dire comporre un testo mediante la ricerca di mondi e personaggi che nascono con te. Vuol dire acquistare coscienza di sé lasciando volare liberi i pensieri sulla carta. Trasformare la realtà nel sogno e vivere il sogno nella realtà. Lasciare emergere la parte viva di sé cercando nuove formule nella cesta delle parole, come: modificare, convertire, cambiare volto e aiutare se stesso a comprendere i poteri magici della scrittura.

Ha in programma la pubblicazione di altri libri?
Per il momento non ho in programma altri libri ma sto già pensando che sarà difficile fermarmi. Ringrazio Opera Uno per l’interessamento e la serietà con la quale sono stata seguita.

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