Discorso sul metodo

poesie di Rodolfo Vettorello
Edizioni Helicon

Questo volume si è classificato al secondo posto nel Concorso di Creatività Letteraria 2013 con la seguente motivazione:
« Per l’attenta e profonda elaborazione in versi di molteplici concetti filosofici e culturali che si rivelano come felice supporto ad una creatività poetica strettamente legata ad una visione realistica della vita e dei sentimenti umani ».

Così l’autore presenta la sua opera:
« Prima di tutto una semplice annotazione relativa al titolo. Il richiamo a una grande opera della filosofia classica e al grande Cartesio va intesa come un’allusione quasi ironica al processo, al metodo creativo della poesia per chi possieda il piccolo talento che serve ad esprimersi con questa modalità letteraria.
La mia esperienza personale mi fa pensare alla poesia come a un flusso continuo che vive dentro chi possieda questa attitudine e al momento creativo come al momento di sosta che consenta di mettere il pensiero sul foglio. Niente più di questo e ciò in contrapposizione a chi parla di ispirazione, di momento magico che sembra regalare qualcosa di assolutamente gratuito.
Il flusso poetico, come un flusso di coscienza, è parte viva della vita e l’attimo creativo corrisponde solo al momento in cui si è disposti a dare ascolto alla voce interiore. Voce che non è quella di un estraneo che ci detta frasi illuminanti ma è la nostra interiorità che esprime la nostra esperienza, conscia ed inconscia.
“Discorso sul metodo” vuol dire che in fondo non c’è un metodo per la poesia ma è sufficiente la voglia e il tempo per dare ascolto alla propria anima.
Quello che attiene poi alla scrittura poetica personale è meglio detto dalla prefatrice Marina Pratici che sottolinea con acutezza la mia predilezione per i toni sommessi e per i messaggi quasi subliminali. La postfazione di Rodolfo Tommasi, invece, rileva delle ascendenze colte che non rinnego ma riconosco con entusiasmo trattandosi di Cesare Pavese, di Guido Gozzano e di Marino Moretti. Chiunque scriva ha nel suo bagaglio culturale, nel suo retroterra, delle letture che lo hanno segnato, sia pure inconsciamente e l’essenziale scrivendo non è mai compiere rotture drammatiche con il passato ma, se la scelta è di percorre strade già frequentate, l’essenziale è compiere il passo in più che sposti anche di poco la meta finale. »

Alcuni versi tratti dal libro:

“E poi dentro la nebbia del tempo / svanirà la memoria / del tuo viso adorato. / Si farà più soffuso il ricordo / di ogni cosa che è stata. / La tua foto sul molo, / che ridi, / si farà mano a mano sbiadita. / Mantenerti nel cuore / diverrà una fatica infinita” (dalla poesia “Ali di seta”)

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